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Tenente Anonimo
Il personaggio:
Comelli fu un uomo dalla vita ricca di esperienze: ardito e lanciafiammista in guerra, artigliere libico, residente dancalo e comandante di bande in AOI. Organizzò, dopo la caduta dell’Impero, un nucleo di resistenza clandestina: condannato a morte dagli Inglesi e catturato, riuscì a fuggire e rimpatriare con i profughi su una delle navi ospedale, nel 1942.
Passato al SIM, voleva raggiungere nuovamente l'Etiopia, ma cambiati i piani venne inviato in Marocco dove costruì una rete informativa intorno al Q.G. del Generale Clark.
Dopo l'armistizio gli venne chiesto da Roma di presentarsi agli Alleati, ma la condanna che ancora pesava sul suo capo gli fece preferire una latitanza in Spagna, da cui tornò nel 1946.
Nel dopoguerra finì come impiegato in un ufficio previdenziale dello Stato, tra bolli e scartoffie, con lo pseudonimo di “Tenente Anonimo”; scrisse negli anni '30 alcune opere di carattere militare, per mantenersi dopo che era stato costretto a chiudere la sua libreria per aver preso a ceffoni alcuni squadristi che gli contestavano l'esposizione di libxri "scomodi".
l dolce:
A inizio ostilità, il nostro tenente anonimo era artigliere, e in quel tempo per coordinare i tiri dell’artiglieria era prassi mandare all’assalto dei soldati con dei cerchi rossi sulla schiena; questi “servivano” per misurare i progressi della fanteria durante l’assalto e per non incappare in fuoco amico. Qui, ho deciso di mettere alla base del dolce proprio un disco rosso di cioccolato bianco; al di sopra ho pensato a una bavarese all’amarena, uno dei prodotti preferiti da Giuseppe.
Il ribes, invece, vuole accentuare la differenza è allo stesso l’indifferenza che i borghesi provavano per i loro compaesani richiamati al fronte.
Voglio fare una piccola variazione, infatti, la rosa rossa vuole essere un ringraziamento per quella persona che mi aiuta a scegliere quotidianamente le foto più belle da pubblicare e che allo stesso tempo sopporta ogni mia paranoia.

